giovedì 22 settembre 2011

Regolamento del centro storico, di cosa si lamenta il sindaco?


Interviene il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Corradetti

Regolamento del centro storico, di cosa si lamenta il sindaco?

E' stato approvato cercando, di fatto, di non scontentare nessuno?
Ascoli - Il Sindaco Castelli ha sicuramente notevoli capacità recitatorie riuscendo bene a interpretare più parti nello stesso copione.

Dopo avere approvato un Regolamento definito “per la salvaguardia del Centro Storico” che ha dato invece il via libera all’utilizzo di uno sterminato uso di materiali e di colori per l’arredo temporaneo, che ha previsto la possibilità di estendere anche del 100% l’area pubblica occupabile dalle attività commerciali, e dopo avere previsto di accordare deroghe di qualsiasi tipo e senza alcuna giustificazione regolamentare, lo ritroviamo, oggi, a fare la ramanzina ai commercianti che dovrebbero essere attenti al decoro e al rispetto delle regole.
La domanda che sorge spontanea, ma di cosa si lamenta, signor Sindaco, se il regolamento è stato approvato cercando, di fatto, di non scontentare nessuno?
Il Regolamento ha legittimato molte situazioni che in una città che vuole avere una vocazione turistica non sono accettabili. Come se non bastasse, sulla questione è intervenuto pure l’assessore Di Micco che addirittura ha preso le parti dell’attività commerciale che avrebbe “sforato” giustificando l’infrazione con il fatto che 100 congressisti avrebbero manifestato la volontà di cenare in Piazza del Popolo. Insomma nella giunta la diversità di opinioni non manca e ce n’è per soddisfare tutti i gusti arrivando perfino a prendere posizioni che sarebbero non legittime, ma almeno giustificate se venissero dal commerciante sotto accusa ma che diventano inqualificabili se vengono da un Assessore che dovrebbe sempre chiedere il rispetto delle regole.
Questa è stata solo l’ultima puntata. La precedente, ha visto il Sindaco fare una ramanzina agli organizzatori di una festa in un esercizio di Piazza del Popolo che sicuramente ha creato qualche disagio e che sicuramente ha, per mancanza di adeguati bidoni per la raccolta dei rifiuti, visto la piazza sporcata di recipienti e contenitori. La cosa doveva essere gestita diversamente, ma mi sono chiesto come mai la perdita di decoro di una serata porta tanto clamore e invece, le tante brutture esagerate che vediamo tutto l’anno sia negli arredi sia nelle insegne, non suscitano sdegno?
Cavalcare gli umori spesso istintivi è l’obiettivo del Sindaco Castelli, che continua la sua ricerca di consenso immediato attraverso il comunicato stampa facile, spesso riguardante questioni veramente irrisorie o atti dovuti.
Il Partito Democratico chiede da anni che sia elaborato un piano e un regolamento per il Centro storico che preveda indicazioni dettagliate riguardanti gli specifici modelli, materiali, e colori sia per gli arredi, ma anche per le pavimentazioni e per le ristrutturazioni degli edifici. Non è difficile. E’ sufficiente guardare il modello di molte altre città turistiche, ad esempio, dell’Umbria e della Toscana, dove entrare nel Centro Storico sembra di fare un viaggio nel passato.
Tutto ciò va fatto tenendo anche conto delle esigenze delle attività commerciali. E’ evidente che le sanzioni previste debbano essere sconvenienti per chi infrange la regola. In una città che vuole avere una vocazione turistica non ci si può rimettere solo alla buona volontà, ma occorrono azioni concrete. Se il Sindaco vorrà percorrere questa strada incontrerà la piena collaborazione del Partito Democratico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA | Stefano Corradetti

giovedì 25 agosto 2011

La smania mediatica di Castelli e il gioco delle tre C


La smania mediatica del Sindaco Castelli è sempre di più incontenibile. Incurante della grave situazione di crisi nazionale, dove molti nodi di mala gestione della cosa pubblica stanno venendo al pettine, lui si preoccupa, invece, di acquistare spazi televisivi in emittenti private che sanno tanto di una campagna elettorale anticipata a carico ovviamente dei cittadini e quindi del bilancio comunale. Non si tratta, infatti, di una semplice comunicazione istituzionale da realizzare magari attraverso il sito internet, ma di veri e propri spazi pubblicitari. Incurante della disastrosa situazione economica del Comune di Ascoli, con un deficit strutturale annuale iniziato con il Sindaco Celani in costante aumento (differenza tra entrate e uscite correnti) che per il 2011 è di 4 Milioni e 893 mila Euro,  continua allegramente sulla scia del suo predecessore a sfruttare le risorse ancora disponibili devastando il patrimonio comunale. La volontà di rielezione acceca il Sindaco Castelli che con qualsiasi mezzo economico disponibile prosegue la sua folle corsa vendendo patrimonio immobiliare (oltre 3 milioni di Euro per il 2011), prelevando ogni anno riserve dalle società Comunali (1milone e 654 mila Euro per il 2011) e facendo la cresta sulla TARSU (immondizia) introitando dai cittadini 2 milioni e 375 mila euro in più rispetto al dovuto. Per il servizio della raccolta e smaltimento immondizia, infatti, che dovrebbe essere un servizio per il cittadino al costo, il comune incassa 8 milioni e 375 mila Euro e ne spende 6 milioni imponendo ai cittadini di pagare bel oltre il 30% in più rispetto al dovuto. Sul fronte dell'indebitamento, poi, il Sindaco si vanta di avere previsto un mutuo di 11 Milioni di Euro per il 2011 sostenendo che questi "investimenti pubblici” dovrebbero fronteggiare la crisi. Altro non si tratta, invece, di una grande operazione elettorale che farà balzare il debito complessivo comunale del 20% dai già riguardevoli 52 Milioni e 872 mila Euro a 61 Milioni e 641 mila Euro. Sul fronte della programmazione, poi, Castelli sta governando con un programma privo di obiettivi precisi e per buona parte copiato dalla Regione Abruzzo. Un programma che prima che fosse scoperto lo scopiazzamento il Sindaco lo aveva definito "un lavoro faticoso". Sul piano della trasparenza, infine, continuiamo ad assistere all'omissione della consistenza del debito con la Saba che nei due anni di mandato di Castelli è maturato e sta maturando per oltre 100 mila Euro al mese per un totale che, come minimo, per il periodo della sua amministrazione arriva a oggi a quasi 3 milioni di Euro senza contare, ovviamente, quanto accumulato dalla precedente giunta Celani. Si potrebbe proseguire ancora ma credo che tutto questo sia sufficiente per capire che il modo di amministrare non è certo quello che ci vuol far credere il Sindaco Castelli del rigore e della trasparenza, ma rispecchia tanto la prassi amministrativa che ha portato l'Italia a una situazione di collasso finanziario. Ascoli ha ancora un pò di autonomia e Castelli sembra volerla sfruttare fino in fondo. In questa situazione non riusciamo a spiegarci se non legate a logiche di potere le dichiarazioni dell'On. Ciccanti che in una lettera sulla quintana scrive al Sindaco Castelli e dice: "Le riconosco intelligenza politica, sensibilità istituzionale e capacità amministrativa... ". Poi prosegue: "Lei persona illuminata ed affabile deve riprendere... ". L'On. Ciccanti sostiene, legittimamente, che in consiglio comunale ci sono due opposizioni. Mi chiedo dunque dopo queste parole di che opposizione stiamo parlando? Onestamente credo che nella nostra città le tre C (Celani-Ciccanti-Castelli) che hanno governato con una stretta alleanza per diversi anni fanno fatica a dividersi. Siamo di fronte alla prosecuzione di abbandoni e riavvicinamenti con nuovi scenari a due C? L’abbandono di Celani da parte di Castelli, e la costituzione dell’asse Castelli-Ciccanti? Mi auguro di sbagliare e che nulla di quanto la mia modesta intuizione politica mi spinge a credere sia vero. Credo, infatti, che alla città di Ascoli serva chiarezza ed equilibrio e che i giochi di potere l’abbiano spesso ingessata e danneggiata.
Stefano Corradetti
Capogruppo del Partito Democratico
al Consiglio Comunale di Ascoli Piceno

martedì 10 maggio 2011

BILANCIO 2011 SINTESI INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE

A CURA di: Oliver Panichi di picenooggi
Corradetti (Pd) “Deficit strutturale aumenta, quest’anno  quattro milioni e 800 mila di euro, bilancio raffazzonato, pieno di toppe, dov’è il buon padre di famiglia? Debito cresciuto nonostante venti pensionamenti fra i dipendenti comunali. Altrimenti sarebbe arrivato a sei milioni di euro. Condanno approccio eccessivamente attento all’immagine e poco ai fatti. La Macrostruttura comunale, propagandata per mesi come panacea, alla fine cosa ci ha dato? Nulla. Ora, come al solito, vendete l’oro di famiglia, tre milioni di alienazioni di immobili, aumento multe, complessivo aumento del gettito delle imposte, che pur rimanendo uguali i parametri paradossalmente con meritoria – lo riconosciamo – opera di recupero dell’evasione, siamo arrivati a coprire quasi metà del debito con le eccedenze della Tarsu che ha una percentuale di copertura del 140%. Il 40% in più rispetto al costo del servizio con una inaccettabile cresta a carico dei cittadini. Riguardo l’Ici, bene l’opera di recupero, ma il gettito è aumentato di 400mila euro. Perché non rivedere il regolamento dell'Ici per le seconde case utilizzate dai figli, visto che la famiglia è diventato per molti giovani l'unico ammortizzatore sociale? Non secondaria, poi, è la questione della trasparenza. In realtà da questi atti ci sembra una perfetta continuità con Celani, è dal 2005 che non conosciamo quali sono i debiti con la Saba. Ci tenete nascosti questi dati sui debiti contratti, secondo nostra stima sono intorno ai nove milioni di euro. Chi sta valutando l’ipotesi di riappropriazione dei parcheggi? Cosa state facendo su questi argomenti? Abbiamo diritto di saperlo. Ex Gil e Torricella, sono parcheggi di proprietà comunale, come ce ne riapproprieremo? 
Infine il mega mutuo. Vedo ritardi, sul Polo Universitario, finanziamento di dieci anni fa, opportunità perse quando si poteva ampliare. Ora possiamo solo valorizzare il presente, ma i buoi sono già usciti dalla stalla, non ci sono più tempi per un vero lancio dell’università ad Ascoli.
Il mutuo di undici milioni di euro ha finalità di propaganda, per dare immagine energica ed efficiente. Poi temete secondo noi di non rispettare il prossimo anno il patto di stabilità con l'impossibilità di accendere ulteriori mutui ”. 

“Avremo più zone blu, e il debito Saba cresce di tremila euro al giorno”



Ascoli: Convenzione Parcheggi, l’opposizione riporta l’attenzione sul caso alla vigilia del consiglio comunale. L’Arengo vuole dare un colpo al cerchio e uno alla botte? Per la minoranza occorre riappropriarsi subito della gestione dei posti auto
di: Oliver Panichi7 maggio 2011 @19:15
ASCOLI PICENO – In sintesi, si potrebbe dire che l’Arengo sul caso Saba vorrebbe dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Questo è quanto si ricava dall’analisi politica fatta dall’opposizione sull’intricata questione della convenzione con cui dal 2002 il Comune ha delegato alla società Saba la gestione dei parcheggi a raso e “di struttura” (cioè coperti). E, ovviamente, i relativi incassi, visto che si tratta di parcheggi a pagamento.
L’amministrazione comunale di Guido Castelli non ha fatto mistero di stare studiando un modo per riappropriarsi della gestione tantopiù che in base alla convenzione occorre farlo, qualora lo si voglia, entro il 2012.
Come? Ancora non è noto.
IL DEBITO “MONSTRE” Un fatto ben preciso è noto. Anzi no, occorre correggersi. Alle minoranze sarebbe noto solo parzialmente, o per deduzione, secondo quanto mette in luce il consigliere comunale del Pd Stefano Corradetti. “Un debito tenuto nascosto dal 2005, anno nel quale si interrompe qualsiasi informazione e qualsiasi comunicazione sui passivi con la Saba, che a quella data già riferiva un mancato incasso al 31/12/2004 (dopo due anni e mezzo dalla stipulazione della convenzione datata Luglio 2002) di Euro 2 milioni e 645 mila con un trend di 100 mila Euro Mensili e oltre 3 mila Euro giornalieri. La convenzione in essere, infatti, al contrario della precedente, prevede un preciso impegno a ripianare “per equivalente”, che sarebbe in denaro, gli squilibri che si verificano nel mancato raggiungimento dell’incasso previsto dal piano economico finanziario della convenzione”.
Piano economico che prevedeva un determinato ammontare di parcheggi a pagamento, che però non sono stati completamente realizzati. Perciò, convenzione alla mano, la Saba bussa alle casse dell’Arengo e il debito cresce.
IL FUTURO “L’intento di coprire le responsabilità e di tenere nascosto il debito si evince anche dalla soluzione prospettata che parla vagamente di “riappropriarsi” della gestione dei parcheggi senza specificare le possibili modalità di copertura del passivo. Il rischio che temiamo possa verificarsi – attacca Corradetti, spalleggiato da Marco Regnicoli della lista L’Alveare – è quello della cessione di una parte della proprietà dei parcheggi che, come molti forse non sanno, sono di proprietà comunale”.
IL CERCHIO, E LA BOTTE Nuove zone blu in vista, da una parte. E ben sappiamo quanto la decisione di mettere a pagamento dei parcheggi finora gratuiti incontri il consenso della gente (eufemismo). Nella relazione allegata al bilancio, si parla infatti di “aggiustamenti alla viabilità e alla sosta in zone che presentano particolari criticità del Centro Storico, del quartiere di Campo Parignano e del quartiereLuciani”.
Dall’altra, una “riappropriazione della gestione” sulla quale ancora non si hanno riscontri precisi su modalità e tempistica. Presumibilmente, nel consiglio comunale sdoppiato fra lunedì e martedì prossimo Castelli e la sua maggioranza avranno modo di esprimersi a riguardo, visto che si dovrà approvare un contestato bilancio di previsione 2011 (clicca qui).
Quindi, da una parte l’Arengo parrebbe voler proseguire la convenzione, aumentando il numero di parcheggi a pagamento. Dall’altro, dice di voler riappropriarsi della loro gestione.
Ecco il senso di quel cerchio, e di quella botte, almeno secondo le deduzioni dell’opposizione. Corradetti infatti precisa: “La riappropriazione non dovrebbe servire a perseguire una politica della sosta libera da vincoli e che preveda il forte ampliamento delle aree pedonali? Di quest’aspetto non si parla, come non si parla del debito stimato ormai intorno ai 9 milioni di Euro e che nonostante le continue sollecitazioni dell’opposizione, l’amministrazione continua a tenere segreto”.
Regnicoli, da parte sua, tuona: “Noi chiediamo una decisione forte sulla riappropriazione immediata, già dal prossimo consiglio comunale. Stoppando il debito, evitando contenziosi con la Saba, che invece l’amministrazione comunale pare invece aver già messo in conto. Il 2012, decennale della convenzione, è il termine ultimo entro cui il Comune può far valere la propria proprietà. Ma non vuol dire che bisogna attendere un altro anno”.
L’esponente de L’Alveare crede che un contenzioso con la Saba darebbe il tempo (vista la proverbiale lunghezza della giustizia civile in Italia) al Comune di “congelare” la questione, rimandando debito e perdita di consenso ai posteri.

venerdì 29 aprile 2011

25 Aprile: "Non parifichiamo gli oppressori agli oppressi"

Ascoli Piceno | Il consigliere PD Corradetti difende Canzian dall'attacco di Petracci e Fioravanti: "vogliono cancellare la storia e si appellano ancora all'appellativo comunista".


Leggendo l'attacco all'Assessore Canzian da parte dei Consiglieri Petracci Fioravanti mi sono subito chiesto: come mai rispondono ad un intervento pubblico due consiglieri che non erano neanche presenti alla celebrazione del 25 aprile al Colle San Marco?
Il sottoscritto al Colle San Marco c'è stato sia nel 2010 sia nel 2011 e non ho che potuto provare dissenso per concetti che considero irriguardosi e mistificatori soprattutto se riferiti alle parole del Presidente della Repubblica in occasione del 65° anniversario della liberazione (testo integrale su www.corradetti.it). La celebrazione del 25 Aprile non è semplicemente il ricordo della cacciata dello straniero tedesco invasore.
Teorizzare che gli italiani che operarono su fronti opposti fossero uguali perché tutti lottavano per un ideale in cui credevano senza ricordare i partigiani Ascolani caduti (anche grazie alle indicazioni dei fascisti locali).
Non una parola per il movimento di liberazione e per quanti hanno lottato per la cacciata non tedesca, come sostenuto, ma nazifascista. Non una parola per la conquistata libertà e democrazia. La Storia non si cancella, cosa che sembrano volere i consiglieri Petracci e Fioravanti. Come si possono mettere sullo stesso piano tutti coloro che hanno lottato per un ideale? Si rendono conto della pericolosità di queste loro affermazioni?
Pensiamo ai terroristi degli anni 70. Non lottavano questi per un ideale? Pensate ai Talebani che fanno stragi sacrificando la propria vita. In questo modo si parificano gli oppressori con gli oppressi. Si parifica chi ha lottato per la liberazione e chi ha aperto le porte dell'Italia e fiancheggiato i Nazisti. I Consiglieri Petracci e Fioravanti quale servizio rendono alla lotta a tutti gli autoritarismi a cui dicono di ispirarsi? Gli argomenti scarseggiano e ricorrono quindi all'appellativo "Comunista".
Con le loro teorie quale appellativo si darebbero? Canzian ha difeso il 25 Aprile che non è dei comunisti, ma anche dei tanti cattolici liberali repubblicani socialisti e di tutti quelli che hanno creduto e continuano a credere nella Democrazia e nella Libertà .
Stefano Corradetti
Consigliere Comunale
Capogruppo del Partito Democratico
29/04/2011

giovedì 28 aprile 2011

A MEMORIA DEL PREFETTO REVISIONISTA MINUNNI ECCO IL TESTO DELL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 65° ANNIVERSARIO DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE

Facendo impropriamente riferimento all'intervento del Presidente della Repubblica il Prefetto Minunni celebra il 25 Aprile a San Marco la Liberazione come atto di cacciata dello straniero invasore (e chi ce l'ha fatto venire?) dove coloro che hanno operato su entrambe i fronti sono uguali perchè entrambe lottavano per un ideale. Non una parola per i caduti Ascolani anche grazie alle indicazioni dei fascisti locali. Non una parola per il movimento di liberazione e per quanti hanno lottato per la cacciata non tedesca, ma nazifascista. Non una parola per la conquista della libertà e della Democrazia.
Ecco il link:

http://www.quirinale.it/qrnw/statico/eventi/25aprile/2010/25aprile2010.htm

mercoledì 20 aprile 2011

REPLICA A ALBERTO FRANCO DI CITTADINANZATTIVA: CASTELLI NON E' INTERESSATO ALLA TRASPARENZA, ALL'EFFICACIA NE ALL'EFFICIENZA

Interviene Stefano Corradetti, capogruppo del Partito Democratico

Cittadinanzattiva elogia Castelli, Corradetti critico

«Non accontentarsi di atti adottati che da soli diventano poco più che simbolici»
Ascoli - «Sono rimasto meravigliato per l’encomio al sindaco Castelli e alla sua Giunta da parte di Alberto Franco, presidente di Cittadinanzattiva, in cui loda l’amministrazione per la prossima attivazione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, la Guida ai Servizi e la Carta della qualità dei Servizi.

Ebbene, è evidente che si tratta d’interventi che rappresentano un adeguamento minimo rispetto a quanto fatto anche da più di dieci anni da altri comuni.
Certamente la “fame” d’interventi nei settori più disparati reclamati dalle Associazioni Cittadine in questi anni non è stata mai appagata. Capisco quindi che qualcuno possa entusiasmarsi per l’adozioni di atti dovuti. Il problema sta nel difendere il cittadino nella prassi quotidiana, chiedere trasparenza concreta e non accontentarsi di atti adottati che da soli diventano poco più che simbolici.
Vorrei chiedere al presidente Alberto Franco:
Si è accorto che dal 2004 nonostante le ripetute richieste non vengono forniti dati sul debito del Comune nei confronti della Società Saba che potrebbe ammontare attorno agli 8/9 milioni di Euro che inevitabilmente, in un modo o nell’altro ricadranno sulle tasche dei cittadini?
Si è accorto che le delibere e le ordinanze Comunali vengono spesso pubblicate oltre due mesi dopo che sono state adottate (termine oltre il quale non è più possibile fare ricorsi al Tar) e che delle determinazioni viene pubblicato solo il titolo e non il testo?
Si è accorto che alcuni lavori vengono divisi in più lotti in modo da poter procedere ad assegnazione a trattativa privata con mancanza di trasparenza e aggravio di costi per l’amministrazione pubblica?
Si è accorto che il programma delle opere pubbliche non viene mai eseguito nell’ordine indicato di priorità e che vengono realizzate solo meno del 20% delle opere programmate determinando una situazione di arbitrio nelle scelte che spesso diventano clientelari?
Si è accorto cha la città di Ascoli è governata senza un programma elettorale che nella sua parte introduttiva è stato copiato da quello della regione Abruzzo e che nella parte finale riporta solo titoli senza prendere nessun impegno concreto con i cittadini?
Si è accorto che nonostante le ripetute richieste, anche del sottoscritto, il Comune continua a non attivare il sistema della contabilità economica che consentirebbe di rendere leggibile e trasparente il Bilancio Comunale anche a un comune cittadino?
Si è accorto che tutte le azioni sopra riportate comportano una mala gestione della cosa pubblica con aggravio di costi sui cittadini, un crescente indebitamento dell’ente e ricadute sulle potenzialità di erogazione dei servizi?
E’ evidente, credo, che l’efficacia e l’efficienza non sono certo gli obiettivi di quest’amministrazione comunale, che, senza un programma definito, improvvisa provvedimenti per ingraziarsi di volta in volta qualche simpatia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA | Stefano Corradetti

PIAZZA DIAZ LAVORI IN RITARDO: I CITTADINI PRIVATI DELL'UNICO SPAZIO DEL QUARTIERE

Nei primi giorni di aprile sono iniziati i lavori di riqualificazione di Piazza Diaz. L’amministrazione comunale aveva garantito che il cantiere sarebbe partito i primi di marzo. La data indicata non è stata rispettata con la conseguenza che l’unico spazio fruibile dai bambini e dai cittadini di Campo Parignano durante l’avvio della primavera sarà inutilizzabile. Il cartello con l’indicazione della fine dei lavori inoltre non è stato ancora affisso.
I cittadini del quartiere, inoltre, non conoscono le scelte progettuali adottate per l’intervento non essendo stata attivata nessuna forma di partecipazione pubblica per la redazione del progetto. Le forme di partecipazione, come le assemblee pubbliche preventive, erano state promesse dal Sindaco Castelli durante sua la campagna elettorale ma evidentemente ha scelto di proseguire sulla linea dell’indegna amministrazione Celani che tanto male ha fatto alla nostra città negli ultimi dieci anni.
Si è proceduto non tenendo conto che per i cittadini di Campo Parignano, purtroppo, non ci sono alternative a Piazza Diaz. Occorre ricordare, infatti, che l’altro piccolo spazio verde del quartiere nell’area del Mercatino di Borgo Chiaro è praticamente inutilizzabile poiché nei mesi scorsi, senza avviso, l’area è stata deturpata e degradata dalla recinzione che dovrebbe essere, secondo le previsioni dell’assessore Travanti e del Sindaco Castelli, dedicata agli escrementi dei cani.
Di alternative per il futuro, poi, non se ne parla. Basta dire che nel 1999 il primo atto nei confronti del quartiere della Giunta Celani fu di stornare gli 80 milioni di lire allora disponibili per la riqualificazione dell’area antistante all’ex Caserma Vellei e di stornare anche 1 miliardo e mezzo di lire previsto per la riqualificazione della parte pubblica del complesso dell’ex Caserma Vellei. Celani promise soluzioni e finanziamenti per l’anno successivo. Sono passati 11 anni e stiamo ancora aspettando.

Ciò premesso chiedo di sapere:

  • Quali sono i motivi che hanno portato a iniziare i lavori di riqualificazione di Piazza Diaz proprio in uno dei periodi di grande frequentazione, anziché prevederli nel periodo invernale?
  • Come mai non è ancora stato affisso sul cantiere il cartello d’inizio e fine lavori e quando è prevista la fine di questi ultimi?
  • Si ritiene utile esercitare ogni azione possibile, anche nei confronti della ditta, per consentire di accorciare al massimo i tempi di esecuzione dei lavori?
Si richiede risposta scritta nei termini previsti.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
Stefano Corradetti

martedì 29 settembre 2009

dal sito www.politicamentecorretto.com

Guido Castelli, neosindaco di centrodestra di Ascoli Piceno, pupillo del capogruppo del PDL al Senato Gasparri, si è fatto prendere con le mani nella marmellata

Guido Castelli, neosindaco di centrodestra di Ascoli Piceno, pupillo del capogruppo del PDL al Senato Gasparri, si è fatto prendere con le mani nella marmellata. Presentandosi al 90/mo giorno utile al Consiglio comunale con il Programma di Mandato, dopo aver sbandierato ai quattro venti di averlo scritto con tutta la sua Giunta e la sua maggioranza durante un ritiro in montagna, è stato sbugiardato dall'opposizione che passo dopo passo gli ha snocciolato gli stessi capitoli del Programma di Chiodi, Governatore della Regione Abruzzo. Scoperto l'imbroglio, si è giustificato sostenendo che la copiatura derivava dalla convinzione di importare ad Ascoli il 'modello Chiodi'. Alla fine, nonostante sollecitato al ritiro, per non cadere sotto il peso del ridicolo, ha 'costretto' la maggioranza del PDL ad approvare per il Comune di Ascoli il Programma della Regione Abruzzo.

da Sanbenedetto oggi:«Il programma di Castelli è copiato», l'opposizione abbandona il Consiglio

di Domenico Cantalamessa

Ascoli: il consigliere del Pd Corradetti individua molte affinità tra il programma del sindaco e quello del governatore dell'Abruzzo Chiodi: «E' stato fatto un copia e incolla». Il primo cittadino: «Alla base dei due programmi ci sono valori e principi che condividiamo»
ASCOLI PICENO – All'ordine del giorno del consiglio comunale di martedi pomeriggio c'erano l'approvazione della nuova macrostruttura comunale e la presentazione del programma di mandato della giunta Castelli per il prossimo quinquennio amministrativo, attraverso il quale si gettano le linee guida da seguire e le misure da intraprendere per risolvere le problematiche cittadine.
Ma ad infiammare subito la seduta è stato il consigliere del Pd Stefano Corradetti.
«Leggo il programma di Castelli e noto diversi errori – afferma Corradetti - si parla di Regione per quello che riguarda cose inerenti al Comune e di servizi comunali per quanto concerne la Sanità, appannaggio invece della Regione. Mi è venuto così il dubbio che si trattasse di un copia incolla fatto male, e controllando meglio mi sono accorto che il programma di Castelli è per buona parte identico a quello del governatore dell'Abruzzo Gianni Chiodi».
Ecco quanto scritto nelle prime righe del programma Chiodi: «Tenacia, laboriosità, onestà, capacità, talento, da qui l’Abruzzo deve ripartire. Dalle qualità e dai valori della sua gente, che hanno consentito già in passato di affrancarsi dai problemi generalizzati del mezzogiorno d’Italia e di raggiungere ottimi livelli di sviluppo».
E in quello di Castelli: “Laboriosità, onestà, capacità e talento sono qualità e valori identificativi della nostra gente e saranno queste le direttrici da cui la città di Ascoli deve ripartire per affrancarsi dai problemi della situazione attuale e raggiungere buoni livelli di sviluppo». E ancora da quello dell'ex sindaco di Teramo: «Una classe dirigente che voglia definirsi tale deve pertanto saper interpretare e valorizzare questo patrimonio, stabilendo un legame intimo ed essenziale tra amministratori e amministrati,basato su un sentimento di fiducia oggi purtroppo pressoché inesistente».
Il programma Castelli: «Una classe dirigente che possa guidare la città verso la ripresa deve pertanto saper interpretare e valorizzare questo patrimonio di valori condivisi, stabilendo un legame intimo ed essenziale tra amministratori e amministrati, basato su un sentimento di fiducia reciproca». Infine da una parte: «Una società vale meno quando sono pochi a costruire per tutti. Una buona società è quella in cui ogni persona ha la possibilità di cooperare a costruire il futuro» all'altra: «Una società vale meno quando sono pochi a costruire per tutti. Una buona società è quella in cui ogni persona ha la possibilità di cooperare a costruire il futuro».
Sono solo alcuni dei tredici esempi rilevati dal consigliere del Pd.
«Con Chiodi ci siamo incontrati spesso – replica il sindaco Castelli - ha assistito alla presentazione della mia candidatura e ci siamo confrontati sulle linee programmatiche, condividiamo valori e principi. E' il nostro padre putativo visto che per primo ha vinto le elezioni senza l'appoggio dell'Udc».
Tra i banchi di maggioranza i consiglieri hanno esortato il sindaco a non ritirare il documento, ribadendo che le linee programmatiche possono essere comuni tra amministratori dello stesso partito.
«Anche Chiodi allora è un copione - domanda Falciani (Lista Castelli sindaco) - perchè ha copiato il diritto di sussidarietà dal libro di diritto costituzionale? E lo stesso discorso vale per tutti i diritti e principi contenuti nel documento».
L'opposizione incalza con D'Isidoro, Bellini e Ciccanti: «Ero qui per parlare delle problematiche della nostra città - afferma il parlamentare dell'Udc - invece così si rischia di parlare di quelle dell'Abruzzo, se fosse stato onesto il sindaco avrebbe detto subito che il programma era ripreso da quello di Chiodi». «Ritiro del documento altrimenti saremmo costretti ad abbandonare l'aula» ha affermato Canzian (Pd)
«Chiediamo al sindaco di andare avanti - ha concluso Natali (Pdl) - è un programma aperto in cui ci sono linee programmatiche comuni al centrodestra, mentre per quello che riguarda le misure da intraprendere per la città di Ascoli ci sono pagine da riempire, perciò se l'opposizione vuole confrontarsi sulle problematiche cittadine faccia proposte serie anzichè polemiche».
Il consiglio è terminato con l'approvazione della macrostruttura con 24 voti favorevoli e 4 contrari, il resto dell'opposizione aveva già abbandonato l'aula, come annunciato, per il mancato ritiro del programma.

Pubblicato alle 17:24 del 23 09 2009

mercoledì 23 settembre 2009

Guido Castelli COPIA INCOLLA Gianni Chiodi. Dopo che Castelli aveva definito il suo programma "un Lavoro Faticoso" Corradetti lo smaschera.

Guido Castelli COPIA INCOLLA Gianni Chiodi
di Stefano Corradetti



Il lavoro è ancora da completare, ma sono 13 i passaggi rilevati finora dal sottoscritto di copiatura palese del programma di Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, da parte di Castelli.
Esemplare è proprio il tredicesimo punto dove Castelli ha addirittura dimenticato di sostituire la parola Regione con Comune e dove parla di organizzazione informatica per l'erogazione dei servizi sanitari che, come noto, sono erogati dalla Regione e non certamente dal Comune.

1-PROGRAMMA CHIODI
Tenacia, laboriosità, onestà, capacità, talento, da qui l’Abruzzo deve ripartire. Dalle qualità
e dai valori della sua gente, che hanno consentito già in passato di affrancarsi dai problemi
generalizzati del mezzogiorno d’Italia e di raggiungere ottimi livelli di sviluppo.
PROGRAMMA CASTELLI
Laboriosità, onestà, capacità e talento sono qualità e valori identificativi della nostra gente e saranno queste le direttrici da cui la città di Ascoli deve ripartire per affrancarsi dai problemi della situazione attuale e raggiungere buoni livelli di sviluppo.
2 -PROGRAMMA CHIODI
Questo patrimonio autentico rappresenta il fondamento, il terreno su cui progettare e costruire una casa
comune, una vera “ Casa Abruzzo” in cui tutti gli abruzzesi portino il loro contributo e consentano alla nostra regione di ritrovare quello spirito e quella capacità necessari per affrontare le straordinarie sfide che l’attendono e per ambire ad un ruolo diverso che per tradizione, posizione, risorse e caratteristiche ad essa naturalmente compete, in una prospettiva non più soltanto nazionale ma quantomeno europea.
PROGRAMMA CASTELLI
Questo è il fondamento su cui progettare e costruire una visione comune della Polis vista come una vera “ Casa di tutti i cittadini”, in cui ognuno possa portare il proprio contributo, dando vita a quello spirito e a quella spinta necessari per affrontare le sfide della ripresa. E, soprattutto, per ambire ad un ruolo diverso che per tradizione, posizione, risorse e caratteristiche Ascoli Piceno merita in una visione non più soltanto provinciale, regionale e nazionale, ma proiettata verso l'Europa ed il mondo.
3-PROGRAMMA CHIODI
Perché ciò sia possibile è necessario riscoprire l’orgoglio della nostra identità e del nostro
senso di appartenenza, la voglia di fare e di osare per restituire all’Abruzzo quella dignità vilipesa da una stagione politica deprecabile e per intraprendere con rinnovato vigore un virtuoso percorso che consenta di rispondere alle reali esigenze delle persone e di raggiungere i più ambiziosi obiettivi.
PROGRAMMA CASTELLI
Perché ciò sia possibile è necessario riscoprire l’orgoglio della nostra identità e del nostro senso di appartenenza, la voglia di fare, per intraprendere con rinnovato vigore un virtuoso percorso che consenta di rispondere alle reali esigenze delle persone e di raggiungere i più ambiziosi obiettivi.
4-PROGRAMMA CHIODI
Una classe dirigente che voglia definirsi tale deve pertanto saper interpretare e valorizzare
questo patrimonio, stabilendo un legame intimo ed essenziale tra amministratori e amministrati, basato su un sentimento di fiducia oggi purtroppo pressoché inesistente.
PROGRAMMA CASTELLI
Una classe dirigente che possa guidare la città verso la ripresa deve pertanto saper interpretare e valorizzare questo patrimonio di valori condivisi, stabilendo un legame intimo ed essenziale tra amministratori e amministrati, basato su un sentimento di fiducia reciproca.
5-PROGRAMMA CHIODI
Questo recupero identitario deve partire dalla riscoperta dei talenti e delle tradizioni della nostra terra per trasformarli in valore; tre allora saranno le ideali linee guida alla base dell’azione:
• censimento delle tradizioni produttive, culturali, storiche, artigiane, geniali, agricole, artistiche, marinare, montane dell’Abruzzo e della sua Gente; messa “a capitale” e avvio di
una nuova epoca di rivitalizzazione e valorizzazione della nostra Terra;
• censimento e selezione degli Abruzzesi da “rimettere” al Lavoro e alla Speranza di Futuro:
da subito partirà un laboratorio territoriale di Formazione ai Mestieri, alle Professioni e ai
Talenti perduti nel tempo;
• imprenditorializzazione dei giovani abruzzesi (studenti, disoccupati, sotto-occupati, marginali, senza-casa e senza-voce) e, non meno fondamentale, della “Nobilità dei Vecchi” (pensionati, emarginati, soli, sfiduciati, gente viva che avrebbe tante cosa da dire e da fare ma che nessuno più ascolta, che nessuno più considera). Dall’alleanza, dalla messa a Sistema di queste due grandi Forze che solitamente sprechiamo e umiliamo, nasce la Speranza del Futuro come radicamento e messa a frutto del Passato.
PROGRAMMA CASTELLI
Questo recupero identitario deve partire dalla riscoperta delle idee e delle tradizioni della nostra straordinaria terra ascolana, per trasformarli in valore e dare vita ad una nuova epoca contraddistinta dalla vitalità del territorio, dall'intraprendenza dei giovani e dalla valorizzazione della nostra Città.
6-PROGRAMMA CHIODI
Una società vale meno quando sono pochi a costruire per tutti. Una buona società è
quella in cui ogni persona ha la possibilità di cooperare a costruire il futuro.
PROGRAMMA CASTELLI
Una società vale meno quando sono pochi a costruire per tutti. Una buona società è quella in cui ogni persona ha la possibilità di cooperare a costruire il futuro.
7-PROGRAMMA CHIODI
La sussidiarietà, dunque, come motore della speranza dell’Abruzzo, perché sussidiarietà
vuol dire che ognuno abbia la sua opportunità e che il desiderio di ciascuno possa
esprimersi.
PROGRAMMA CASTELLI
Sussidiarietà vuol dire che ognuno abbia la sua opportunità e che il desiderio di ciascuno possa liberamente esprimersi.
8-PROGRAMMA CHIODI
La sussidiarietà quindi, non più come mera enunciazione, bensì come principio-valore che si fa strumento e mezzo reale per il perseguimento di tutti gli obiettivi di sviluppo della regione.
Il ricorso alla sussidiarietà, alle energie di base e alle risorse della persona dovrà essere inteso nella sua esplicazione concreta; per questa ragione sarà istituita una delega alla sussidiarietà, che rimarrà nell’ambito delle competenze del Presidente della Giunta, allo scopo di elaborare proposte che applichino la sussidiarietà nei seguenti ambiti: attività produttive profit e no-profit, servizi di pubblica utilità, educazione, formazione, lavoro, sanità e servizi alla persona.
PROGRAMMA CASTELLI
Un principio-valore che si fa strumento e mezzo reale per il perseguimento di tutti gli obiettivi di sviluppo della città attraverso l’elaborazione, in un contesto di pari dignità tra i settori della società, di proposte che applichino, in particolare, la sussidiarietà nei seguenti ambiti: attività produttive profit e no-profit, cultura, servizi di pubblica utilità, educazione, formazione, lavoro, sanità e servizi alla persona.
9-PROGRAMMA CHIODI
Riteniamo che partecipazione e trasparenza siano priorità dei processi decisionali e vadano intese come condizioni essenziali per la responsabilizzazione dell’attività amministrativa.
PROGRAMMA CASTELLI
buone prassi di trasparenza amministrativa che, in una logica di doverosa responsabilizzazione dell'agente pubblico, rappresentano una priorità nell'ambito dei processi decisionali e vanno intese come condizioni essenziali per la responsabilizzazione dell’attività amministrativa;
10-PROGRAMMA CHIODI
La Regione dovrà favorire e incrementare l’intero comparto della ricerca scientifica, strumento capace di assicurare in modo costante la crescita e lo sviluppo del territorio abruzzese.
La funzione della Regione sarà pertanto quella di caratterizzarsi come
interfaccia tra il mondo della ricerca e quello produttivo, con lo scopo di agevolare il trasferimento a quest’ultimo delle conoscenze e delle tecnologie.
PROGRAMMA CASTELLI
Appare indispensabile favorire e incrementare l’intero comparto della ricerca strumento capace di assicurare in modo costante la crescita e lo sviluppo delle risorse del territorio, affinché possa fungere da interfaccia tra il mondo della ricerca, quello istituzionale e quello produttivo.

11-PROGRAMMA CHIODI
L’approccio alle problematiche secondo una logica di sistema consente che alla soluzione
della singola problematica consegua automaticamente la realizzazione di altri obiettivi, innescando così un vero e proprio meccanismo virtuoso, una sorta di “effetto domino” positivo che darà lo slancio verso obiettivi sempre più ambiziosi.
PROGRAMMA CASTELLI
L’adozione di una logica di sistema deve consentire che alla soluzione della singola problematica consegua automaticamente la produzione di altri obiettivi possibili, innescando così un vero e proprio meccanismo virtuoso, una sorta di “effetto domino” positivo che darà lo slancio verso mete sempre più ambiziose.

12-PROGRAMMA CHIODI
Per tornare ad essere attrattiva, polarizzare le funzioni e riqualificare il suo ruolo la Regione deve strutturarsi come una “rete”, caratterizzata da connessioni non soltanto infrastrutturali e di trasporto ma anche e soprattutto immateriali, attraverso un recupero identitario che potrà essere raggiunto anche mediante la creazione e la valorizzazione di un “brand Abruzzo”.
Governare in “rete” significa la possibilità e la necessità di fare sistema, la capacità di una
comunità di guardare ed operare in ambiti più vasti e trovare le giuste sinergie con le altre realtà.
Occorrerà pertanto considerare in termini di sistema tutti i settori e le strutture regionali
(sanità, industria, turismo, commercio,ecc.) attraverso una rinnovata metodologia amministrativa e gestionale dei processi organizzativi.
Operare in termini di “rete” consentirà:
• la razionalizzazione e la riduzione dei centri di spesa e dei costi di gestione;
• una maggiore espressione delle potenzialità dell’Abruzzo, inserito in un contesto ed in un
mercato più ampio;
• la realizzazione di sinergie tra produttori di servizi ed utenti degli stessi, con incremento
delle fasce di consumo.
Occorrerà quindi individuare puntualmente le singole vocazioni e peculiarità territoriali e valorizzarle
in un' ottica sinergica, al fine di creare il tessuto connettivo dell' intero ''sistema
Abruzzo''.

PROGRAMMA CASTELLI
Del pari si osserva come per tornare ad essere attrattiva, polarizzare le funzioni e riqualificare il suo ruolo, la città dovrà strutturarsi come una “rete”. Un sistema di relazioni caratterizzato da connessioni non soltanto infrastrutturali e di trasporto, ma anche e soprattutto immateriali. Per realizzare questo obiettivo si impone un recupero identitario, la stimolazione di una cultura di sistema che si estenda a tutti i settori e i segmenti di intervento (sanità, industria, turismo, commercio, ecc.), una rinnovata metodologia amministrativa e gestionale dei processi organizzativi; la realizzazione di sinergie tra produttori di servizi ed utenti degli stessi, la valorizzazione in un’ottica sinergica delle singole vocazioni e delle peculiarità territoriali.


13-PROGRAMMA CHIODI
L'innovazione e la promozione delle Nuove Tecnologie della comunicazione
Nel breve volgere di un decennio l’avvento della rete telematica internet ed in generale la diffusione capillare delle moderne tecnologie dell’informazione, hanno eroso fortemente i tradizionali schemi sui quali era basato l’approccio ad ogni tipo di attività.
Gli interventi di informatizzazione nella Pubblica Amministrazione, così come erano concepiti fino a qualche anno fa, avevano come obiettivo principale la realizzazione di sistemi che tendevano all'incremento dell'efficienza, all'integrazione delle informazioni ed alla semplificazione dei procedimenti attraverso l'introduzione massiccia dell'automazione. Un simile modello ed i conseguenti obiettivi, seppure ancora validi, costituiscono, oggi, un requisito minimo e scontato.
In un contesto dinamico come quello odierno, il ricorso all'informatica ed alla telematica o -
se si preferisce la locuzione inglese ormai entrata nell'uso comune - all’ Information & Communication Technology (I.C.T.), è centrale per l’attuazione di un sistema sempre più integrato di processi gestionali; con il termine “e-government” ci si riferisce proprio al quadro quanto mai ampio e diversificato delle innovazioni di servizio e di processo realizzate dalle amministrazioni mediante l’utilizzo delle tecnologie I.C.T..
Il cittadino quindi non andrà più considerato un semplice utente ma parte attiva del progetto di informatizzazione. L'accesso ai servizi offerti dalla macchina amministrativa deve, oggi, avvenire in maniera il più possibile autonoma, attraverso l'uso dei media tecnologici disponibili.
Partendo dalla considerazione che l’evoluzione delle nuove tecnologie sta caratterizzando
sempre più i contesti sociali, professionali e relazionali, si promuoverà la “società dell’informazione”, attraverso iniziative che favoriranno l’acquisizione della democrazia elettronica, l’inclusione e la partecipazione attiva dei cittadini, a garanzia tanto delle pari opportunità nell’accesso alle informazioni quanto dello sviluppo equilibrato del territorio.
Obiettivo primario sarà quello di informatizzare:
• L'accesso dei cittadini e delle imprese ai servizi dell'amministrazione
• Le relazioni tra enti ed uffici
• La trasmissione di atti formali, sia all'interno della regione che verso gli enti locali
Si porteranno inoltre a regime i sistemi di protocollo informatico e di firma digitale e soprattutto
si implementera' un unico ed efficiente sistema informatizzato per i servizi sanitari.


PROGRAMMA CASTELLI
Promozione delle Nuove Tecnologie della Comunicazione
Gli interventi di informatizzazione nella Pubblica Amministrazione, dovranno favorire: l’accesso ai servizi offerti dalla macchina amministrativa, che deve oggi avvenire in maniera il più possibile autonoma, attraverso l'uso dei media tecnologici disponibili; il processo di informatizzazione dei servizi dell'amministrazione, in maniera da permettere ai cittadini e alle imprese, attraverso il miglioramento delle relazioni tra enti ed uffici, la trasmissione di atti formali, sia all’interno della regione che verso gli enti locali; l'implementazione di sistemi di protocollo informatico, firma digitale e, soprattutto, di un efficiente sistema informatizzato per i servizi sanitari.

giovedì 4 giugno 2009

lunedì 25 maggio 2009

FUGA DA ASCOLI. La città rischia di scendere sotto i 50 mila abitanti. La soluzione? Sostegno alle Giovani Coppie.



























CORRADETTI Presenta le liste a sostegno di Antonio CANZIAN. PD, Antonio CANZIAN - La Primavera di Ascoli, Di Pietro - Italia dei Valori, PRC-PDCI.






















Nella foto da sinistra: Massimiliano CATANI (che ha curato la presentazione della lista di PRC-PDCI), Stefano CORRADETTI (che ha curato 2 liste: Partito Democratico e La Primavera di Ascoli con Antonio CANZIAN), il segretario generale del Comune di Ascoli Piceno Dr. Antonino MINICUCCI, e di lato Andrea CARDILLI (Italia dei Valori)

lunedì 18 maggio 2009

Stefano CORRADETTI Candidato al Consiglio Comunale (Scheda Azzurra)

Stefano Corradetti, trentaquattro anni, celibe, è nato e vive da sempre ad Ascoli. A 18 Anni si iscrive al PDS ed alla Sinistra Giovanile nel PDS.
Nel 1995 si candida al Consiglio di Circoscrizione di Campo Parignano. Risultato primo degli eletti, viene nominato Presidente all’età di 20 anni, il più giovane in Italia.
Nel 1996 è tra i fondatori del Circolo “Enrico Berlinguer” della Sinistra Giovanile di Ascoli Piceno, nel 1998 ne diventa Segretario fino al 2005. Il Circolo passa da 37 iscritti ad oltre 130, diventando il primo della Regione. Riorganizza il Mercatino del Libro Scolastico usato, al quale, ogni anno, si rivolgono migliaia di studenti ascolani e del circondario.
Nel 1999 viene eletto Consigliere Comunale nella lista dei Democratici di Sinistra, risulta il più giovane dell’assemblea.
Nel 2004 viene confermato Consigliere Comunale. Dal 2000 al 2001 è stato responsabile di Segreteria dell’Assessorato all’Agricoltura e Trasporti della Regione Marche.
Nel 2005 con il 94% dei voti degli iscritti viene eletto segretario Comunale di Ascoli Piceno dei Democratici di Sinistra. Durante la sua segreteria, alle successive elezioni politiche del 2006 e per la prima volta ad Ascoli, un partito di Sinistra, i DS, diventa il primo della città. Dal 2001 è Vigile Permanente nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dopo avervi svolto, nel 1997, il servizio di leva. Con centinaia di interrogazioni, mozioni, interventi, comunicati, manifesti, ha portato avanti innumerevoli battaglie. Attraverso una grande mobilitazione popolare è riuscito ad impedire la chiusura del Centro Servizi Culturali. E’ stato il primo promotore della battaglia per il riconoscimento nella carta intestata del Comune della dicitura “Medaglia d’oro al Valor Militare per attività partigiana.” Ha smascherato e denunciato lo scandalo dei debiti fuori bilancio tenuti nascosti dal Comune di Ascoli Piceno per oltre 7 milioni di euro nei confronti della società Saba Spa concessionaria della sosta.

CORRIERE ADRIATICO, 18 Maggio: CORRADETTI SCRIVE AL COMMISSARIO:"Sui parcheggi un buco di 7 milioni"


venerdì 15 maggio 2009


giovedì 14 maggio 2009

Corradetti: il Comune deve 7 milioni alla Saba. «Celani ha preferito non affrontare il problema»


Ascoli Piceno - 14/5/2009, 12:49

Ascoli - Il consigliere comunale uscente, Stefano Corradetti, si rivolge al Commissario Costantini con richiesta di ricognizione dei debiti fuori bilancio con la Società Saba SpA. «Gentile Commissario, in qualità di Consigliere uscente ho denunciato più volte l’evidente sussistenza di debiti fuori bilancio del Comune di Ascoli Piceno nei confronti della società Saba Italia Spa in conseguenza degli obblighi previsti nella convenzione sulla sosta e più volte ho richiesto di conoscere la consistenza reale del debito.Stranamente, però, non ho mai ricevuto risposta né dal Sindaco, né dagli assessori, né dai dirigenti, nonostante la stessa Corte dei Conti, da me sollecitata, avesse nella propria delibera del 19 novembre 2008 ricordato al Comune di Ascoli Piceno “di verificare attentamente l’insussistenza di rischi di posizioni debitorie e di garantire nel bilancio il rispetto del principio di prudenza laddove dovessero paventarsi rischi di eventuali debiti fuori bilancio.”Sebbene la convenzione prevedesse l’obbligo reciproco di verifica del rispetto degli incassi previsti, stranamente tutta la corrispondenza su questa materia si ferma al 12 Luglio 2005, quando la società Saba reclama mancati incassi per 2 milioni e 645 mila euro con un trend negativo di oltre 100 mila euro mensili.Per il Sindaco Celani è una vera batosta mediatica. Anziché porre rimedio all’evidente disastro, preferisce non affrontare per niente il problema, lasciando correre il tempo fino alla sua uscita di scena.Nonostante gli obblighi reciproci, da quel 12 luglio 2005 non vi è stata più alcuna comunicazione ufficiale tra il Comune e la Saba sui mancati introiti.La società Saba Italia dorme sonni tranquilli: a sua tutela viene in soccorso in qualsiasi momento l’art. 9 della convenzione, che prevede che entro 2 mesi da una eventuale comunicazione il Comune debba provvedere al ripristino dell’equilibrio compromesso.Il debito stimato accumulato in questi anni è di almeno 7 milioni di euro.Le chiedo pertanto di attivarsi per richiedere ufficialmente alla Società Saba, la consistenza degli squilibri accumulatisi in modo da prendere i necessari e gravi provvedimenti che il caso richiede».

AMARCORD: IL VOLANTINO DI DENUNCIA DEL VERTIGINOSO AUMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE AD ASCOLI. IN BARBA A QUALSIASI PROMESSA.







AMARCORD: IL MANIFESTO PER DENUNCIARE UN FATTO DI VIOLENZA AD OPERA DI ESTREMISTI DI DESTRA PROCLAMATISI ULTRAS CONTRO UN INERME EXTRACOMUNITARIO.


AMARCORD. LA BATTAGLIA CONTRO L'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI.


mercoledì 13 maggio 2009

AMARCORD: una piccola sezione dedicata all'impegno politico del passato.


Questo manifesto ha costituito l'avvio di una lotta che ha portato al riconoscimento nella carta intestata del comune della dicitura "MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE PER ATTIVITA' PARTIGIANA" che il sindaco e la giunta si rifiutavano di inserire dopo la consegna della medaglia e dopo l'approvazione del decreto del presidente della repubblica che riportava la specifica dicitura.

domenica 30 novembre 2008

ANTONIO CANZIAN VINCE LE PRIMARIE. Dedico il mio impegno e la vittoria al compianto compagno CLAUDIO PERINI

Ascoli - E' Antonio Canzian il vincitore delle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco di Ascoli. Il medico ascolano ha ottenuto 1987 voti pari al 42.60%. Alle sue spalle Peppe Brandimarti con 1836 voti e il 39.37%. Infine Emilio Pignoloni ha conquistato 841 voti equivalenti al 18.03%. I votanti sono stati complessivamente 4745.
Ho creduto profondamente in questo risultato. Ho preso 20 giorni di ferie rimaste e li ho dedicati interamente ad aiutare Antonio Canzian. Ho trovato insieme a me un insolito gruppo spontaneo, motivato e tenace con la voglia di riscattare dal torpore l'asfissiante situazione della politica ascolana. Credo che Antonio Canzian possa rappresentare realmente il candidato giusto per dare fiducia e svegliare la nostra città. Mi permetto di dedicare l'inteso impegno che ho messo in questa competizione a Claudio Perini la cui eredità politica culturale e morale ha motivato tanta parte di questa mia mobilitazione. Mi piace ricordarlo gioioso ed immaginarlo felice di condividere con noi questo momento di grande soddisfazione. Grazie Claudio.

mercoledì 26 novembre 2008

Ciao caro amato maestro Alberto.

Dopo cena tornando a casa, l'occhio mi è andato sulla tabella degli annunci funebri. Mi si è gelato il cuore. C'era scritto il nome del mio maestro Ambroso Alberto. Ho frenato immediatamente. Quanto temevo veniva confermato dall'annuncio. Il mio maestro elementare ad 83 anni è scomparso. Il funerale si è svolto nella mattinata e così non ho potuto neanche partecipare ed elaborare un dolore che mi ha riportato agli anni dell'infazia e della sua straordinaria capacità formativa e umana. Un punto di riferimento quotidiano. Molte volte lo avrei voluto ringraziare per quanto mi ha dato. Ora non c'è più. Tornato a casa l'ho subito cercato tra le foto che ci scattava e che generosamente sviluppava e distribuiva a tutti i suoi alunni. Alberto era un uomo d'altri tempi. Uno di quelli che hanno costruito l'italia migliore ed al quale tutti dovremmo guardare con stima ed ammirazione. Ciao Caro amato Maestro ti porterò sempre nel cuore.

giovedì 2 ottobre 2008

VENERDI 3 OTTOBRE ORE 18 A SINISTRA NEL PD ORGANIZZA :"QUALE CENTROSINISTRA PER COMUNE E PROVINCIA?"


"A Sinistra nel PD" è un'area politico-culturale che ha già partecipato alle primarie del 14 ottobre. Siamo e ci sentiamo di rappresentare la sinistra nel PD: quella sinistra che ha una cultura riformista e di governo che vuol cambiare le cose sul serio. Le diversità presenti nel nostro partito le consideriamo una ricchezza e, diversamente da altri nel pd, non vediamo muri invalicabili o avversari da sconfiggere. Pluralismo non è la somma di gruppi di potere, ma un tratto culturale essenziale per un partito non ideologico che vuol unire diverse culture politiche. Ma il pluralismo, per non essere frammentazione, richiede un partito vero, una grande capacità di sintesi, regole e sedi certe di decisione politica. Siamo persone libere e vogliamo dare il nostro contributo per costruire partecipazione, iniziative e sedi autorevoli e diffuse di dialogo. Anche con altri, con molti altri: persone e soggetti culturali, sociali e politici non del PD.Riteniamo che nelle alleanza nel governo locale il PD debba ripartire dal Centrosinistra come un punto di riferimento per combattere il populismo della destra. Le alleanze con altre forze politiche che sono all'opposizione del governo Berlusconi come l'UDC sono da valutare su una base programmatica e non sono affatto alternative al punto di riferimento che deve rimanere il Centrosinistra. Su queste premesse Venerdì 3 ottobre alle ore 17.30 presso la Libreria Rinascita di Ascoli Piceno l'associazione "A Sinistra nel PD" promuove un incontro sul tema "Quale Centrosinistra e quale Programma per la Provincia e la città di Ascoli Piceno" che vuol rappresentare una utile occasione di confronto sulle problematiche del nostro territorio. Parteciperanno l'assessore regionale Sandro Donati, il presidente della Provincia Massimo Rossi, il consigliere regionale Tonino D'Isidoro, la vicepresidente del consiglio provinciale Cinzia Peroni e l'assessore provinciale Antonio Canzian.Introdurrà Stefano Corradetti consigliere comunale di Ascoli Piceno. Le conclusioni saranno affidate al senatore Vincenzo Vita del Partito Democratico.

lunedì 29 settembre 2008

IL SINDACO ED IL CENTRODESTRA VOTANO CONTRO LA VERIFICA DEI CONTI CON LA SABA. HANNO QUALCHE MILIONE DI EURO DI DEBITI DA NASCONDERE AI CITTADINI???

I Consiglieri di opposizione in Consiglio Comunale nella seduta di Lunedì 29 Settembre hanno presentato in seno alla verifica delgli equilibri di bilancio un Ordine del Giorno illustrato dal sottoscritto che impegnava l'amministrazione comunale a prevedere l'accantonamento cautelativo dell'80% dell'avanzo di amminitrazione al soddisfacimento di un eventuale debito in essere con la Società Saba Italia Spa in virtù della sciagurata convenzione approvata dalla maggiornaza del Sindaco Celani nel Giugno 2002.
Ebbene, è a conoscenza del Consiglio uno squilibrio (non riportato in bilancio) rispetto alle previsioni di entrata del piano economico e finanziario di 2 milioni e 600 mila euro al 31/12/2004. Degli hanni successivi (2005, 2006, 2007) nessuna conosce nulla. Supponiamo che la situazione di tendenza cronica di deficit di oltre 10o mila euro mensili circa non è mai cambiata non essendo variate, di fatto, le condizioni esistenti alla data del 31/12/2004. Il forte sospetto è che la somma sia cresciuta arrivando a somme che raggiungono tranquillaente i 6/7 milioni di euro. Se così non fosse, come sostiene il Sindaco Celani, perchè non porta in consiglio gli incassi di gestione degli ultimi anni? Deve forse nascondere la sua vera e più grande eredità che lascierà ai cittadini ascolani? Se quello che dice è vero, non avrebbe problemi a soddisfare la nostra semplice richiesta, di portare i conti in Consiglio Comunale insieme ad una liberatoria della Saba che dichiara che nulla ha da pretendere dal Comune di Ascoli.
Certo il Sindaco dichiara che i debiti da scrivere in bilancio sono solo quelli provenienti da sentenze esecutive. In questo modo, è evidente, spera di nascondere il debito che in qualsiasi momento la Saba potrà richiedere. Sicuramente la Saba non lo chiederà adesso, e probabilmente non lo farà fino alla fine del mandato del Sindaco Celani.
Perchè mettersi contro un Sindaco che invece di appoggiare i cittadini ed i ricorrenti contro la Saba si è schierato sempre al suo fianco? D'altronde il vero tesoretto lo stà accumulando la Saba e probabilmente, dopo che Celani non sarà più Sindaco verrà tranquillamente a bussare nelle tasche di tutti gli ascolani.
Con l'Ordine del Giorno il Sindaco ed il Centrodestra sono dovuti venire allo scoperto. Si sono ben guardati dal voler rendere pubblici e trasparenti i conti con la Saba nella speranza che questo grande e grave fallimento venisse nascosto e taciuto. Senza vergogna hanno votato contro senza motivare in alcun modo la loro scelta. L'opposizione ed il sottoscritto non si fermeranno qui nel denunciare quanto accaduto e quanto ancora stà accadendo alle spalle dei cittadini ascolani ignari di ciò che li aspetta nel dopo Celani.

mercoledì 17 settembre 2008

IL SINDACO NEGA L'ESISTENZA DEL DEBITO CON LA SABA. ABBIA IL CORAGGIO DI PORTARE I DOCUMENTI IN CONSIGLIO COMUNALE!

Benissimo: i conti dei parcheggi siano portati in consiglio comunale.
Leggo senza stupore la replica del Sindaco Celani al mio intervento che richiede di verificare contabilmente la situazione debitoria del Comune di Ascoli Piceno nei confronti della Saba Italia Spa.
Sono purtroppo abituato a non credere più alle chiacchiere, ma solo ai documenti. Come cittadino ascolano oltre che Consigliere Comunale e membro della Commissione Bilancio credo di avere il diritto di sapere qual è l’effettiva situazione finanziaria del rapporto con la Saba.
Il Sindaco purtroppo, nonostante gli ordini del giorno anche della maggioranza, si guarda bene dal presentare in Consiglio Comunale la situazione degli incassi di gestione della società Saba negli anni 2005-2006-2007-2008 e ha il coraggio di presentare questa situazione addirittura come creditoria per il Comune.
La Saba deve i canoni per i parcheggi e il comune quanto deve alla Saba per i posti a pagamento non attivati? Oppure la Saba vi ha rinunciato?
Mi chiedo: quando esploderà la rabbia dei cittadini che vedranno riattivate le gettoniere oggi chiuse? o è tutto finito?
La Saba ha rinunciato agli 800 posti a pagamento a Porta Maggiore, Campo Parignano e Porta Solestà?
Se si allora la revisione della convenzione torni in consiglio, perché modificarla solo sulla stampa, come vuol fare Celani, non è sufficiente.
Colgo un ragionamento di grave irresponsabilità del Sindaco Celani secondo il quale i debiti andrebbero messi nel bilancio solo con “ decreti ingiuntivi” o “sentenze”.
E’ evidente che così facendo i bilanci presentati non rispecchiano per niente la realtà e pone il Comune di Ascoli Piceno nella situazione di essere seduto su una bomba a orologeria senza sapere, quando questa esploderà.
Resto in attesa di risposte ufficiali dei Dirigenti e del Collegio dei Revisori cui era indirizzata la mia richiesta.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
membro della commissione bilancio
Stefano Corradetti (PD)

venerdì 12 settembre 2008

CHE FINE HA FATTO IL DEBITO CON LA SABA? UN OBBLIGO IL SUO INSERIMENTO IN BILANCIO

Ascoli Piceno 12 settembre 2008


Al Sindaco di
Ascoli Piceno
Ing. Piero Celani
Sede

All’Assessore al Bilancio
Francesco Viscione
Sede

All’Assessore al traffico, mobilità, sosta e parcheggi Giulio Natali
Sede

Al Segretario Generale facente funzioni
Dott. Sergio Laganà
Sede

Al Ragioniere Capo
Dott. Sergio Laganà
Sede

Al Dirigente Servizio Viabilità e Parcheggi
Dott. Ing. C.E. Weldon
Sede

Ai Revisori dei Conti del Comune di Ascoli Piceno
Sede

P.c.
Alla Corte dei Conti di Ancona
Via Matteotti, 2
60121 Ancona (AN)
Fax 071201626
Fax 071.5016219
Fax 071200602



Oggetto: richiesta d’inserimento nelle scritture contabili del Comune di Ascoli Piceno (Bilancio Consuntivo e Preventivo) dei debiti fuori bilancio concernenti la parziale applicazione di quanto previsto nella convenzione di gestione dei Parcheggi con la Società Saba Italia Spa.

Su proposta del Sindaco Celani fu approvata il 3 giugno 2002 dal Consiglio Comunale la revisione della convenzione con la Società Parcheggi Azzurri per Ascoli, immediatamente dopo rilevata dalla Società Saba Italia Spa, riguardante la gestione dei parcheggi cittadini.
Tale atto cui il Comune è tenuto ora a sottostare prevedeva e purtroppo ancora prevede pesanti obblighi a carico dell’amministrazione comunale di Ascoli Piceno.
E’ evidente che il Comune, per volontà della Giunta Comunale, è da sempre in difetto non avendo provveduto né al raggiungimento dell’obbligo d’istituzione dei 2575 posti auto a pagamento, previsto nella convenzione, né liquidato il debito maturato a favore della Saba Italia Spa in virtù del non raggiungimento da parte di questa ultima degli obiettivi previsti dal piano economico e finanziario.
Tale obbligo è, infatti, in modo lampante esplicitato dall’art. nove che, tra l’altro, recita:

“Le Parti s’impegnano ad addivenire a soluzioni più aderenti all’interesse pubblico ma che, comunque, soddisfino l’equilibrio economico dell’intero rapporto.”
“Qualora nel corso del rapporto contrattuale dovessero modificarsi gli elementi che hanno determinato l’attuale equilibrio economico finanziario del rapporto stesso, le parti, in forza del principio di cui al precedente comma, s’impegnano a concordare una rimodulazione delle clausole contrattuali per ripristinare l’equilibrio compromesso.
Verificandosi quanto precisato al precedente 2° comma per causa non dipendente dalla volontà delle parti contrattuali, se ne darà comunicazione da una parte all’altra affinché sia verificata in contraddittorio l’esistenza della causa che ha determinato il venir meno del predetto equilibrio. Dal 2° mese successivo alla data di comunicazione sorgerà l’obbligo del relativo ripristino attraverso una compensazione di posti auto o per equivalente.”.

E’ evidente che nel caso d’inadempienza la Società potrà, in qualsiasi momento, e quindi anche dopo la scadenza del mandato elettorale del Sindaco Celani, richiedere il denaro “equivalente” per il non raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano economico e finanziario.
In questo contesto ritengo che sia necessario e urgentissimo procedere alla quantificazione del debito nei confronti della Saba Italia e alla relativa iscrizione nelle scritture contabili comunali poiché tale mancanza, secondo il sottoscritto, si configura come un vero e proprio debito fuori bilancio.
Un elemento rilevante che mi porta a essere estremamente preoccupato è la nota inviata dalla Saba Italia Spa al Comune di Ascoli Piceno il 12 luglio 2005 a tre anni esatti dalla firma della convenzione (12 luglio 2002) nella quale si notificava uno squilibrio economico di Due Milioni e 600 Mila Euro fino al 31 dicembre 2004.
Dalla Tabella allegata alla notifica della Saba Italia Spa riguardante gli incassi, si deduce con molta semplicità il trend negativo in atto già dal 2004 di circa 100 Mila Euro Mensili (Euro 1.230.499/ 12 Mesi=102.541 Euro Mensili).
Non essendo intervenute sostanziali modifiche alla situazione allora in essere si deduce con molta semplicità che potremmo trovarci addirittura di fronte ad un debito a oggi approssimativo anche di 6/7 Milioni di Euro (Euro due Milioni 600 Mila (fino al 31/12/2004) + Euro quattro Milioni e 500 Mila (45 Mesi x 100 Mila Euro fino a Settembre 2008)= 7 Milioni e 100 Mila Euro).
Spero, ovviamente, di essere smentito rispetto a questa situazione evidentemente gravissima, ma ritengo, purtroppo, che ci troviamo di fronte ad una condizione preoccupante che va assolutamente affrontata.
Per quanto di competenza richiedo pertanto la verifica e l’inserimento in bilancio delle passività che dovranno essere calcolate con maggiore precisione dai dati che la Società Saba Italia Spa potrà fornire.
Tutti coloro che hanno responsabilità amministrative, dirigenziali e di controllo credo si rendano conto che non si può continuare a tralasciare questa questione non considerandola nel bilancio comunale.
Chiedo pertanto a tutti i destinatari della presente, ognuno per le proprie competenze, di verificare e attuare quanto richiesto.
La presente è inviata anche per conoscenza alla Corte dei Conti di Ancona alla quale invierò un esposto completo di tutta la documentazione in mio possesso nel caso la presente sollecitazione fosse disattesa.
In attesa di cordiale risposta porgo cordiali saluti.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
Stefano Corradetti

mercoledì 9 luglio 2008

Interpellanza sull’installazione di una Stazione di Telefonia Mobile in Via Tagliamento e sulla mancata adozione del Regolamento Comunale

Un nuovo fulmine a ciel sereno ha colpito la tranquillità dei cittadini di una parte della città.

L’ennesima puntata di una lunga serie di cui il Sindaco, l’assessore all’ambiente e la maggioranza che governa il comune hanno tutte le responsabilità.

Dopo i casi di Mozzano, di Brecciarolo, delle Poste Centrali ed altri ecco spuntare all’improvviso, in questi giorni, una nuova autorizzazione all’installazione di una nuova stazione di telefonia mobile sul tetto di un edificio privato in Via Tagliamento nella zona di Santa Chiara a Campo Parignano.

Dal 2000, anno in cui iniziò a circolare una prima bozza ad oggi, dopo otto anni, ancora il Comune di Ascoli Piceno non si è dotato dell’unico strumento che avrebbe potuto disciplinare e pianificare i siti per l’installazione d’impianti di telefonia mobile.

Questo grave, colpevole ed ingiustificato ritardo ha causato una doppia responsabilità.

Come prima conseguenza si è favorita una collocazione dissennata delle stazioni per opera dei vari gestori telefonici a favore di privati. Questi ultimi, ben volentieri, si sono resi disponibili ad ospitare sui propri tetti impianti con canoni percepiti anche di 15 mila Euro l’anno (praticamente uno stipendio), ben consapevoli che dal punto di vista della sicurezza la loro abitazione è sicuramente tutelata. L’emissione del segnale, infatti, è orizzontale e non investe direttamente l'edificio su cui è ubicato l'impianto.

La seconda grave conseguenza è il mancato introito nelle casse comunali dei fondi che anziché andare ai privati potevano essere riscossi dall’amministrazione comunale attraverso l’individuazione dei siti su proprietà del Comune. Questa possibilità avrebbe consentito un doppio beneficio. Il Comune avrebbe potuto incassare anche oltre 300 mila Euro l’anno, che invece vanno ai privati, e si sarebbe potuto ridurre sensibilmente il numero dei siti concentrando i gestori telefonici in un’unica area.

Purtroppo oggi, come si suol dire, quasi tutti i buoi sono stati fatti uscire dalla stalla. Eppure i campanelli di allarme non sono mancati. Dalle rivolte precedenti dei cittadini delle varie aree della nostra città (che alla fine sono stati sedati dalla stanchezza) all’approvazione della Legge Gasparri che prevedeva e prevede l’installazione di 50 mila nuovi impianti in tutta Italia e che questi erano classificati come di “interesse nazionale”.

Tutto questo non è bastato per far muovere l’amministrazione comunale, intenta solo, probabilmente, a rifare qualche strada e qualche marciapiede finanziati con mutui ventennali e che, in molti casi, come Corso Mazzini, si sono già deteriorati.

L’Assessore all’ambiente, anziché fare blitz girando per la città con gli operai per indicare quale pianta o quale ramo tagliare avrebbe dovuto occuparsi di queste importanti questioni e tutelare i cittadini.

Stante quanto detto chiedo di sapere:

Se dopo avere tenuto questo grave atteggiamento l’amministrazione comunale ha intenzione finalmente di muoversi a favore dei cittadini cercando di individuare le possibilità esistenti per bloccare questo ennesimo scempio di Via Tagliamento anche attraverso l’interessamento del proprio ufficio legale per una valutazione approfondita della pratica.

Se non si ritiene di estrema urgenza l’approvazione del Regolamento Comunale per l’installazione di Stazioni di Telefonia Mobile e se si quali sono i tempi in cui la Giunta intende sottoporlo all’esame del Consiglio Comunale.

Se si ritiene utile prendere in considerazione come prioritarie per l’approvazione del regolamento il rispetto di distanze minime dalle scuole, prevedere l’installazione ad altezze adeguate in modo da favorire una distribuzione del segnale che non investa direttamente orizzontalmente alcun edificio ed individuare siti di proprietà comunale su cui concentrare gli operatori telefonici.

Attendo risposta in Consiglio Comunale.

IL CONSIGLIERE COMUNALE

Stefano Corradetti